Geni incompresi — Insegnare l’ignoranza

Quando nasciamo abbiamo dentro di noi un adattamento alla vita che si è aggiornato e perfezionato in milioni di anni di evoluzione della specie umana. Non a caso i bambini molto piccoli sono molto vivaci e molto più attenti di qualsiasi adulto, ma nella nostra cultura questo non è visto proprio benissimo. Ben presto infatti i genitori cominciano a dettare regole e soprattutto cose da non fare, praticamente cominciamo a capire che non possiamo fare quasi niente di ciò che ci piaceva.

Non possiamo giocare in giardino a 4 anni per esempio perchè è pericoloso, a meno che non ci sia una barricata con filo spinato sopra e sotto per non farci scappare in strada.

Per carità è giusto, non sto dicendo che dobbiam lasciare i bambini liberi di suicidarsi sotto un autotreno, ma allora, se nasciamo vivaci a tal punto che ci voglion le barricate per trattenerci cosa c’è che non quadra? Non si tratta solo del fatto che il bambino ignora i pericoli, anche, ma non solo.

Ciò che “non quadra molto bene” è l’habitat in cui vive quel bambino. Quel che voglio dire è che c’è una discrepanza enorme tra ciò che ogni cellula del nostro corpo porta con se, il nostro stesso DNA, e cioè milioni di anni di esperienza e adattamento alla sopravvivenza e ciò che invece ci troviamo a dover affrontare oggi, cioè l’habitat moderno.

Si perchè madre natura ci ha insegnato (e noi abbiamo imparato molto bene) a sopravvivere in un mondo fatto di foreste e animali selvatici, potenzialmente predatori, dove vigeva la legge del più forte e quella è stata la nostra casa per migliaia di anni. (e lo sarebbe tuttora)

Quindi capite che oggi è l’habitat che è radicalmente e completamente cambiato rispetto a un tempo mentre la nostra capacità di sopravvivenza resta intatta ma è calibrata su un mondo che non esiste più.

Ripeto, la nostra innata capacità di sopravvivenza c’è ma praticamente non ci serve più in questo habitat, o in questo mondo, o sistema oprativo. Chiamatelo come volete.

Nasce così un conflitto, per tutti i bambini, che è la causa di mille preoccupazioni dei genitori che devon alzare barricate ovunque arrivando a volte anche a costrigerli a satr chiusi in casa, soprattutto se cercano di ribellarsi seguendo inconsciamente il loro (e nostro) Istinto Naturale, il quale ci spinge a stare all’aria aperta ad esplorare l’ambiente giocando.

Inoltre, non solo la nostra capacità di soppravvivere non ci serve più così com’è perchè è cambiato tutto il resto ma ci rema anche contro, visto che .. “Non uscire fuori che piove e non ho ancora elettrificato il cacello! Non giocare col cane che ti fai male! Non azzannare il gatto se ti graffia o se hai fame! (se vuoi mangiare ho il frigo pieno di barattolini con sostanze chimiche tossiche ma con un buon sapore!) Non correre su per le scale! Non camminare a gattoni sotto il tavolo! Non urlare! Non piangere! Non respirare! .. Ops, scusate, quest’ultimo “NON” forse sarebbe meglio non menzionarlo al bambino, credo.

Ci sono troppi “NON”. Si finisce per distruggere la sua vitalitá e curiosità, le sue emozioni. Ma con questo non voglio incolpare i genitori ne nessun’altro, sia chiaro, voglio solo evidenziare che queste cose sono di routine ormai e dipendono come dicevo da una combinazione di un sistema operativo moderno e un adattamento alla soppravivenza del bambino antico, ormai anacronistico.

Perchè la fuori non ci sono più orsi o pantere da cacciare per nutrirsi (vedi esempio del gatto) ma pericoli del tutto differenti.

E’ come se cercassimo di far girare un vecchio programma MS-DOS (bambino) su di un computer con windows 8, (sistema operativo), per esempio. Il programma non funzionerà e bisognerà “riadattarlo”, che è esattamente ciò che cercano di fare i genitori, per il bene del bambino ovviamente.

Infatti non possiamo tornare a campare nelle caverne, per riallineare l’habitat all’Evoluzione umana.

Si ma c’è un altro aspetto. Non è solo il sistema operativo che è cambiato ma anche il timore per il bambino da parte del genitore, che è aumentato. Oggi per esempio ai bambini viene insegnato di lavarsi di continuo, spesso infatti son talmente lavati che la pelle perde parte del suo grasso naturale deteriorandosi. Questa è una cosa riconosciuta anche dai medici e che ho sentito poco tempo fa. (ma vi consiglio vivamente di non credere a me, informatevi!)

Ovvio che la pulizia ci deve essere ma se obblighiamo il bambino a lavarsi le mani 56 volte al giorno oppure invece del sapone gli facciamo usare un misto di varecchina, sgrassatore, benzina e alcool perchè si è sporcato di terra e la terra è sporca e “uccide” e bisogna lavarla via a tutti i costi,.. mi pare che ci sia qualcosa che non va.

Vorre tanto sbagliarmi. Non per voi ma per i bambini.

Ma quello dell’igene e solo uno dei tanti esempi che potrei fare per evidenziare il fatto che oggi ci sono fin troppe attenzioni rivolte ai bambini, al fine di non farli “sbagliare”.

Sbagliare?? Si esatto. Anche una caduta è uno sbaglio. Pensate a quando giocano a 5 anni. Se inciampano e cadono?? ANATEMA!!! SACRILEGIO!!! Arriva la madre impanicata con annesso attacco cardiaco che con una mano cerca di alzare il bambino e con l’altra telefona all’ambulanza, medico di base, chirurgo, medico senza frontiere ne orari, pompieri, polizia, guardia notturna, vigili del corpo forestale, pronto intervento del corpo speciale dei marines in elicottero ecc… ecc…!!!! Per poi magari scoprire che si era a malapena graffiato.

Esagero?? Be, in effetti, forse l’agente 007 non lo chiama, ma credo sia evidente il concetto. Ma se il bambino non sbagliasse mai e quindi non cadesse mai, non buttasse a terra quel vaso prezioso dello zio o quei piatti in porcellana ricamati a mano nel 1842 regalati dalla nonna, mandandoli in frantumi, mi spiegate com’è che potrebbe imparare a non sbagliare e quindi riadattarsi a questo mondo NON suo?? Perchè è questo che lui sta disperatamente cercando di fare quando combina qualche casino, sta cercando di capire come funzionano le cose in questo sistema operativo che la sua Natura gli dice essere del tutto alieno, come dicevo prima.

Quindi deve poter sbagliare. Perfino da adulti si sbaglia spesso, ma sbagliare è il modo migliore per imparare. Basterebbe per esempio lasciare i cocci del piatto rotto a terra in modo che il bambino li veda per un giorno o due, (magari spazzandoli vicino al muro per non camminarci sopra), poi quando mangia la pasta in un piatto nuovo, vedrete che avrà già capito la lezione senza bisogno nemmeno di urlargli contro. Basterà dirgli di non toccare i piatti sulla mensola. Questo accade perchè il bambino non solo ha un cervello tutto suo ma a differenza del cervello di un adulto è anche privo di condizionamenti esterni inutili, come quelli dettati da moda e televisione.

In altre parole lui potenzialmente può pensare e ragionare meglio di noi, in maniera cioè più sincera e pulita, proprio perchè non è ancora condizionato da ”gabbie mentali”. Ignora molte cose, si, ma non è con i ”NON” che gli insegneremo qualcosa. Le uniche gabbie che ha sono quelle che gli mettiamo noi! Vedi le barricate. (questo dei condizionamenti è comunque un altro argomento. Ne parlerò un’altra volta)

Quindi in sostanza si tratta di lasciare spazio anche agli sbagli, altrimenti si rischia di tirar su un bambino viziato che non si troverà bene poi, da adulto. Più impara dai suoi sbagli più maturerà.

Ma come fare invece con il sistema operativo troppo moderno rispetto al suo antico adattamento naturale?? Non possiamo fare niente se non guidarlo nell’adattarsi al mondo nuovo, senza però esagerare chiamando la Swaat ogni 5 minuti! O standogli troppo appresso insomma. (la Swaat sarebbe una squadra di super specialisti che in America interviene in caso di calamità estreme)

E poi arriva la scuola ….

Insegnare l’ignoranza

Arriva l’età della scuola. Passino le elementari, ma dalle medie in poi sarebbe tutto da rifare.

Alle medie ti danno un pò di tutto, storia, geografia , italiano, matematica ecc… ma siamo sicuri che un domani ai ragazzi/e servirà davvero sapere chi era Garibaldi??

Ma certo! Come fai a farti una vita se non sai chi erano i 7 Re di Roma?? Come fai a vivere se non sai come si calcola il volume della sfera?? O dove si trova lo Zimbabwe??

Quello che voglio dire è che la scuola insegna tutto fuorchè vivere.

Alle superiori ti intronducono al mondo del lavoro e puoi imparare un mestiere ma nessuno ti dice che la fuori non ci sono insegnanti ma competitori, pronti a qualsiasi cosa pur di passarti davanti, disposti anche a calpestarti senza pietà.

Oggi il mondo é di chi sa competere, di chi sa stare a galla diventando il migliore nel suo campo, nel suo mestiere o lavoro.

Ma queste cose sono tabù finché sei a scuola. L’unico problema che ha lo studente è aver troppi libri da studiare, tanta teoria e zero pratica di vita.

Bisognerebbe invece insegnare ai ragazzi/e a preparare gli attributi perché una volta finita la scuola non ci sarà spazio per gli errori. A scuola se sbagli ti danno un brutto voto ma se sbagli sul lavoro ti ritrovi a casa senza un soldo.

Altro aspetto molto trascurato nelle scuole è l’educazione sessuale. Il sesso non è ne sporco ne malvagio e i ragazzi/e hanno bisogno di istruzioni a riguardo. Ma chi gliele da? Siamo sicuri che siano adeguate?

Il rischio è che i ragazzi si arrangino da soli fecondando le ragazze. E magari il giorno dopo a scuola avrebbero avuto un ora di educazione sessuale! E questo è esattamente ciò che succede oggi, troppo spesso. La sentite la cronaca no?? Magari non ogni giorno ma succede.

Non ci siamo. Manco per niente.

Tuttavia, io non sono nessuno e non sono in grado di cambiare il sistema ”educativo”. Dico solo che a chiamarlo ”educativo” ci vuole coraggio.

Per non parlare degli Istituti Salesiani. Io per esempio ho fatto le medie e superiori da loro e tutto andava bene se non fosse per le proibizioni sul sesso che insegnava il prete nell’ ora di religione.

In breve, mi ricordo che spiegava che la masturbazione era peccato e non andava fatta. Avrò avuto 11 anni all’epoca.

Si ma a quella età, ammesso e non concesso che uno capisca bene cosa vuol dire masturbarsi, prima di dirti che non puoi farlo bisognerebbe perlomeno spiegare perchè esiste tale istinto e a cosa serve! E qui si ritorna sulla carenza di un adeguata educazione sessuale.

Alle medie è il periodo (più o meno) in cui cominci a provare un interesse particolare verso l’altro sesso, e già me lo devi stroncare??

Son sicuro che quel prete ha agito in buona fede, in quel momento era sicuro di fare il bene dei bambini, però credo che si sia sbagliato spingendosi a parlare così, ha esagerato. Ma non sono qui per condannare nessuno, tanto meno i preti o gli Istituti Salesiani.

Voglio piuttosto evidenziare il fatto che urge un adeguata educazione sessuale ai giovani da una parte, ma dall’altra non possaimo poi proibire loro ciò che li stiamo guidando a fare, sarebbe un controsenso.

La Chiesa però è contro il sesso senza il matrimonio e la masturbazione, inutile girarci intorno, ma allora come gliela spieghi la sessualità ai giovani senza poi andare in contraddizione tu e in casino loro?? Continuiamo a far finta che non esista??

Per chi ha Fede, io personalmente credo che il vero messaggio che Cristo ci ha dato sul sesso sia quello di non lasciarsi andare a orgie sfrenate 24 su 24, cioè non basare la vita sul sesso soltanto! Ma non che uno non possa avere un attivitá sessuale! Il sesso è un dono di Dio in fondo e se non esistesse non saremmo mai nati!

Questo però un ragazzo in etá puberale con gli ormoni in subbuglio non lo può sapere ne capire e noi non dovremo nemmeno insistere a riguardo, educare si ma non insistere a proibirgli questo e obbligare a fargli fare quest’altro. A quella etá ha il sacrosanto bisogno (dettato da Madre Natura per altro) di ascoltare e scoprire il suo corpo e noi dobbiamo aiutarlo in questo!

La Natura farà il resto e col tempo lui si farà da solo le sue convinzioni.



Che hai??